mercoledì 13 novembre 2013

Odisseo, la prova del letto nuziale

Il letto di Odisseo e Penelope

Odissea, libro ventitreesimo

Penelope mette alla prova Odisseo. Ordina a Euriclea (la nutrice) di portare il letto nuziale fuori dalla stanza, ma ciò è impossibile perché il letto è intagliato in un albero di ulivo e non può quindi essere spostato. Penelope vuole verificare se l’uomo che le sta di fronte conosce questo segreto.

La prova del letto nuziale

Orsù, Euriclèa, stendigli il solido letto
fuori del talamo ben costruito che fece lui stesso;
portate fuori il solido letto e gettatevi sopra il giaciglio,
pelli e coltri e coperte lucenti».
Disse così per provare il marito; e Odisseo,
sdegnato, disse alla moglie solerte:
«Donna, è assai doloroso quello che hai detto.
Chi mise altrove il mio letto? sarebbe difficile
anche a chi è accorto, se non viene e lo sposta,
volendolo, un dio in un luogo diverso, senza difficoltà.
Nessun uomo, vivo, mortale, neppure giovane e forte,
lo smuoverebbe con facilità: perché v’è un grande segreto
nel letto lavorato con arte; lo costruii io stesso, non altri.
Nel recinto cresceva un ulivo dalle foglie sottili,
rigoglioso, fiorente: come una colonna era grosso.
Intorno ad esso feci il mio talamo, finché lo finii
con pietre connesse, e coprii d’un buon tetto la stanza,
vi apposi una porta ben salda, fittamente connessa.
Dopo, recisi la chioma all’ulivo dalle foglie sottili:
sgrossai dalla base il suo tronco, lo piallai con il bronzo,
bene e con arte, e lo feci diritto col filo,
e ottenuto un piede di letto traforai tutto col trapano.
Iniziando da questo piallai la lettiera, finché la finii,
rabescandola d’oro e d’argento e d’avorio.
All’interno tesi le cinghie di bue, splendenti di porpora.
Ti rivelo, così, questo segno. Donna,
non so se il mio letto è fisso tuttora o se un uomo,

tagliato il tronco d’ulivo alla base, altrove lo mise».